Capita alle volte di essere pervasi da un sentimento di meraviglia e gratitudine nell’incontro con perfetti sconosciuti che sentiamo far parte di noi da sempre.
C’è un richiamo interiore nella quotidianità che ci avvicina all’ignoto: lo possiamo ritrovare nei piccoli gesti e nelle movenze di persone di cui non conosciamo il volto. E’ questa una forma di grazia che celebra l’istante e cerca di interpretare la geografia dei pensieri. In che direzione si diramano?
La raccolta di scatti, presentata in dittici, restituisce alcuni ritratti di coloro che, pur rimanendo nell’anonimato di istanti qualsiasi, condensano un senso di ispirazione in relazione a un ambiente lirico e sospeso. Tempo e spazio perdono le loro coordinate. Si può soltanto guardare al passato per andare avanti?